lunedì 14 maggio 2001

Su e giù per l'Egitto


E per il nostro matrimonio ci siamo regalati l'Egitto.
Vi racconto il nostro viaggio, con volo Egyptair in partenza da Malpensa alla volta di Luxor.

 Arriviamo a Luxor in tarda serata e dobbiamo aspettare un pò per il disbrigo delle pratiche doganali in un aeroporto a dir poco fatiscente. Sembra di stare in zona di guerra. Appena usciti ci colpisce il colore giallo dell'aria e il forte calore secco, come se fossimo entrati in una sauna.

Un piccolo pulmino ci porta fino alla sponda del Nilo dove ci fanno trasferire sulla motonave...la nostra aveva uno stile Titanic quasi preoccupante. La camera è spettacolare, sfarzosa, con lettone a 3 piazze, vetrata a tutta parete con vista Nilo e bagno superlusso. Molto apprezzata la cena fredda che ci aspettava sul tavolo del salottino.

Il giorno successivo, dopo una levataccia per evitare le ore più calde, inizia l'avventura egiziana. Dopo la prima colazione a bordo scendiamo dalla motonave e partiamo in pullman per la visita dei templi di Karnak e di Luxor. La nostra guida egiziana, un uomo baffuto sulla cinquantina, è un vero e proprio personaggio, non scorderò mai il suo modo aggressivo e scatarrante di pronunciare i nomi degli dei in egiziano! Amon RRRRà!!!

Iniziamo dal tempio di Luxor, dedicato al dio Amon e fatto costruire da Ramsete II, originariamente ornato da due imponenti obelischi. Peccato che adesso uno dei due è a Parigi, in Place de la Concorde.
Percorriamo una strada con due file lunghissime di arieti accucciati ai lati, fino al tempio di Karnak.

A questo punto prendiamo un traghetto per raggiungere la sponda opposta del Nilo e visitare i monumenti della necropoli Tebana, le tombe reali, la valle dei Re e la Valle delle Regine con i loro coloratissimi dipinti murali, e il Tempio Medinet Habu, dedicato a Ramses II.
 Non avevo idea di cosa aspettarmi, si tratta di una zona desertica e collinare e qua e là ci sono dei grossi buchi nel suolo da cui si scende alle tombe, completamente dipinte con disegni e geroglifici di mille colori.
Nel primo pomeriggio inizia a fare un caldo insostenibile e ci consentono di tornare a bordo per il pranzo.


Finalmente inizia la navigazione verso Edfu, e passiamo il pomeriggio sul ponte della nave in costume a prendere il sole e a fare il bagno nella piscina. Iniziamo a fare amicizia con altre coppie in viaggio di nozze, alla fine si formerà un bel gruppetto e ci si farà compagnia nelle varie peripezie egiziane.
Il paesaggio sul ponte della nave nel tardo pomeriggio è mozzafiato, il Nilo è veramente larghissimo, la luce giallastra dell'Egitto fa sembrare tutto surreale, con uno strano effetto "blur"...l'impressione osservando le sponde, tra palme, capanne e singolare vegetazione, con le colline desertiche e rossiccie stagliate sul fondo, è quella di trovarsi in un presepe.

Ma la luce, la luce...non finirò mai di dirlo...è tutta diversa da quella a cui siamo abituati qui. C'è sabbia nell'aria, il deserto che riflette...è indescrivibile.

In serata attraversiamo la diga di Esna, dopodichè ceniamo e pernottiamo a bordo, cullati dai motori della nave in movimento per tutta la notte.

Il terzo giorno, dopo la solita levataccia e la colazione a bordo, partiamo per la visita del tempio di Edfu dedicato al dio Horus.
Scesi dalla motonave ci fanno salire su delle caratteristiche carrozzelle trainate da cavalli, con le quali raggiungiamo il tempio, attraversando la pittoresca cittadina di Edfu...è impressionante vedere che le case sono perfettamente curate sulle facciate e lasciate al grezzo per tutta la parte posteriore. Completamente fatiscenti.
Il tempio è affascinante, risale al III secolo a.c. ed è perfettamente conservato. Claudio invasato dalla sua passione per i misteri dell'antico Egitto si infila in tutti i cunicoli che trova all'interno dei templi, ogni volta non so se rispunterà fuori e da dove, e spero di non rimanere vedova prima della fine del viaggio.

 Rientriamo con le carrozzelle attraversando il mercato dove compro un bellissimo scialle dai colori dell'oro per la mamma. Prima di salire sulla nave assistiamo allo spettacolo di un incantatore di serpenti, poi rientriamo per il pranzo a bordo.

La motonave salpa alla volta di Kom'Ombo. Arrivati a Kom'Ombo visitiamo i due templi gemelli del dio Coccodrillo e di Haroeri, la divinità dalla testa di falco. Nei mercatini vicino ai templi aquistiamo degli abiti tipici locali, e qualche gingillo egiziano per pochissime lire egiziane.



Rientriamo in motonave e partiamo per Aswan, ceniamo e pernottiamo sulla nave navigando verso sud.
Ci risvegliamo ad Aswan, e dopo colazione ci rechiamo all'aeroporto per salire sul volo verso Abu Simbel, ai confini con il Sudan.

Volando sul deserto del Sahara sperimentiamo l'effetto delle correnti di aria calda che spingono l'aereo verso l'alto (un Tupulev russo che ci fa rizzare il pelo sulla schiena finchè non atterriamo sani e salvi), finchè non raggiungiamo Abu Simbel. Dapprima ci affacciamo a piedi sul lago Nasser, bacino artificiale formatosi dopo la costruzione della Diga di Aswan, e poi svoltando a sinistra ci ritroviamo di fronte a uno spettacolo senza precedenti: il tempio di Ramses II con i quattro colossi alti 21 metri scolpiti nella roccia. E già mi parevano belli quelli di Gardaland!

Il Tempio all'interno è di una rara bellezza, con splendidi affreschi di 4000 anni. A destra del tempio di Ramses si trova il più piccolo tempio di Nefertari, con un'architettura interna altrettanto suggestiva. Spettacolari gli affreschi.
Dopo aver fatto pipì nei bagni chimici a destra del tempio di Nefertari, vado a comprare l'Ibis di legno dall'egiziano che aveva una bancarella sulla strada verso il pullman, già addocchiato all'andata.
Tutta felice col mio ibis, che si rivelerà foriero di misteriose sfighe a seconda di dove punterà il becco, torniamo quindi all'aeroporto in pullman e prendiamo il volo per Aswan.

Nel pomeriggio ci aspetta la favolosa navigazione sul Nilo a bordo delle feluche, le bellissime barche a vela tipiche egiziane, con le quali raggiungiamo il Giardino botanico sulla riva opposta, costeggiando il mausoleo dell'Agha Khna e l'Isola Elefantina. Rientriamo sulla motonave, ceniamo e dormiamo a bordo.

Il giorno seguente dopo colazione partiamo per le antiche cave di granito rosso. Ci gustiamo una panoramica della grande diga di Aswan e poi ci trasferiamo in traghetto sull'isola di Agilka, per iniziare la visita del tempio di Philae, smontato e ricostruito su questo isolotto per preservarlo dalle inondazioni.
Fnisce qui la nostra crociera sul Nilo verso sud, salutiamo la nostra motonave e nel pomeriggio prendiamo un pullman per l'aeroporto di Aswan.

Qui ci aspetta il nostro volo di linea verso Il Cairo, dove atterriamo in serata.


Ci trasferiscono in pullman all'Hotel Sheraton Heliopolis, un lussuosissimo 5 stelle da lasciare senza fiato.
Veniamo a sapere che in quegli stessi giorni stanno pernottano nel nostro hotel tutti i presidenti e i capi di stato della Lega Araba per un vertice politico, tra i quali anche Hosni Moubarak, il presidente dell'Egitto. Ora sì che ci sentiamo tranquilli.
Ceniamo e pernottiamo in hotel.


Il mattino dopo partiamo in pullman per la visita del Museo Egizio, davvero fantastico.
 Per il pranzo ci portano a bordo di un caratteristico ristorante-barcone ormeggiato sul Nilo nel cuore della città, dove mangiamo benissimo.

Nel primo pomeriggio partiamo per la visita della Cittadella di Saladino, e della spettacolare Moschea di alabastro di Mohammed Alì.
Rimaniamo esterrefatti dalla magia di questa moschea, ci togliamo le scarpe prima di entrare e restiamo incantati dall'immensità degli interni, con i tappeti rossi, gli arazzi preziosi e centinaia di lampade di vetro a bulbo che tintinnano sulle nostre teste.
 Al Cairo visitiamo la fabbrica dei profumi, dove compriamo un paio di essenze, la fabbrica dei papiri, dove compriamo tre piccoli dipinti su fogli di papiro originali come ricordo, e il principale negozio di oggetti in basalto e gioielli in pietre preziose, dove acquistiamo un altro tot di regali da portare a casa. Io acquisto una statua del Dio Anubi di basalto che pesa una tonnellata, ma io venero il Dio Anubi e devo averla a tutti i costi. Il ricordino ideale da portare in valigia in aereo insomma.
Rientriamo in hotel per la cena e il pernottamento.

Finalmente è arrivato il giorno delle piramidi: prima di tutto partiamo per Menphi, l'antica capitale d'Egitto e la sua imponente necropoli. Il simbolo di questa zona è la Piramide a Gradoni di Saqqara, il più antico edificio egiziano in pietra, nel cimitero dell'antica Menphi.
Dopo un pranzo al ristorante, raggiungiamo Gizah e ci troviamo dirimpetto la Sfinge, adagiata come in una valle ai nostri piedi, è bellissima...è quasi irreale questo paesaggio, sembra un sogno.


A questo punto saliamo su dei grandissimi cammelli per raggiungere le piramidi in mezzo al deserto roccioso. Oltre a rischiare la vita per salire non vi descrivo le difficoltà della cammellata. Anzi sì, non si capisce come questi altissimi animali ballonzolanti e puzzoni dalle zampe inspiegabilmente sottilissime riescano a poggiare le unghie sui sassi rotolanti in discese e salite ripide senza capottarti di sotto ogni due minuti. Perchè il percorso tra le piramidi non è tutto un deserto di sabbia liscia come uno si aspetta, ma a tratti un percorso da alpinismo estremo tra rocce scoscese. Fortuna che i cammelli hanno un equilibrio incredibile e arriviamo sani e salvi (un po' fetenti).


Nessuno osa entrare nella piramide di Micerino - l'unica visitabile - a causa dei vari avvertimenti sul pericolo di claustrofobia, ma io e Claudio, unici del gruppo, non vogliamo perderci l'emozione e ci mettiamo in fila per scendere all'interno della piramide mentre gli altri vanno a visitare la barca solare di Cheope.
Indescrivibile la discesa in quei cunicoli strettissimi dove si passa solo accucciati, solo dei pezzetti di legno puntellati a terra ti aiutano a non scivolare giù... si sale e si scende in piccoli gruppi a senso alternato, e quando si arriva in fondo ci si ritrova in una stanza, senza decorazioni...ma colma dell'emozione di essere nel cuore di una piramide! e ancora il cunicolo di lì continua, e si scende ancora verso una camera più grande sul fondo.
L'aria è quasi irrespirabile là dentro, ma è un'esperienza che vale il viaggio intero!

Visitiamo quindi - ma solo esternamente perchè l'accesso è vietato ai turisti -  le piramidi più grandi di Cheope e di Chefren, che viste da vicino sorprendono perchè sono tutt'altro che lisce, bensì formate da enormi blocchi irregolari incastrati uno sull'altro. C'è da dire che viste da sotto fanno veramente impressione per la loro maestosità e imponenza.

Rientriamo allo Sheraton e Claudio inizia ad accusare la maledizione del faraone. Durante la notte, dopo aver telefonato in reception al fine di avere della cartaigienica aggiuntiva, ci fanno irruzione in camera due guardie militari egiziane armati di mitra che perquisiscono ogni angolo. Forse pensavano a un messaggio terroristico in codice, chissà (ricordiamo che i capi di stato arabi sono sempre nel nostro hotel). Sono morta di paura, non capivo il senso di questo raid, temevo volessero rapirci. La cartaigienica comunque non ce l'hanno portata.

Il giorno seguente si torna all'aeroporto de Il Cairo, dove ci aspetta il volo per Sharm El Sheik.
Purtroppo a questo punto la maledizione del faraone ha colpito un pò tutti e facciamo una bella fatica a trattenerci nel trasferimento.

Raggiungiamo il nostro bellissimo residence sul mare, il Sinai Grand, su una delle migliori spiagge che si affacciano sulla barriera corallina di Sharm. I primi due giorni sono all'insegna del mal di pancia, ma poi fortunatamente ci sistemiamo.
É tempo di relax, e ci siamo regalati una settimana di totale riposo, sole e mare dopo tante sfaticate in giro per l'Egitto. Con il nostro gruppo di amici trascorriamo delle belle giornate in compagnia, tra abbuffate al ristorante e bagni in piscina, una sera abbiamo anche preso un taxi pericolossimo per andare a visitare il centro di Sharm e fare shopping alle bancarelle.
Il mare di Sharm è di un blu azzurro quasi irreale, i pesci sembrano finti, la barriera è splendida.
Facciamo scorta di tanto caldo e tanto sole...fino al momento del ritorno a casa, con il cuore pieno di Egitto.

Immagini di Sinai Grand Resort Valtur, Sharm El Sheikh
Questa foto di Sinai Grand Resort Valtur è offerta da TripAdvisor.